Un giorno mentre sfogliavo un libro con dei dipinti di Van Gogh, quelle pennellate larghe e decise di colore mi fecero venire un'idea.
Fare la stessa cosa in camera oscura con le mie immagini.
L'idea era esporre la carta come le pennelate di Van Gogh sulla tela, molteplici rettangolini affiancati fino a completare l'mmagine.
Ho praticato al centro di un foglio di carta nero, un piccolo rettangolo dove far passare la luce dell'ingranditore e ho iniziato, ma i risultati non furoro emozionanti.
Questo però mi ha fatto capire che potevo "disegnare le mie foto" con la luce dell'ingranditore.
Da quel piccolo foro, attraverso ripetuti passaggi proiettavo il soggetto sul foglio di carta sensibile, l'immagine così ottenuta è il frutto di una esposizione variabile, che crea sfumature irripetibili e inaspettate.
La foto così ottenuta è unica, impossibile rifarne un'altra uguale.
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